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23. Pala d'altare raffigurante la Crocefissione

Crocefissione del Bergognone
Luogo di collocazione
Quarta cappella a destra
Materia e tecnica
Tavola / pittura a tempera mista a olio
Autore
Ambrogio da Fossano detto Bergognone (1451-1456 / 1525)
Datazione
1490
Dimensioni
cm 283,5 x 164

Descrizione breve

La grande pala del Bergognone, firmata e datata 1490, costituisce un momento fondamentale nel percorso artistico del pittore, che nei volti piangenti, negli atteggiamenti patetici, nelle cromie crude esprime tutta la drammaticità della scena. Cristo è attorniato da una schiera di angeli: la rigidità dei corpi e dei panneggi di questi ultimi sembra contrastare con il bel corpo del Cristo, issato frontalmente sull'alta croce. Sullo stesso piano, più in basso, si schierano il gruppo delle tre Marie (Maria la madre di Cristo, Maria di Cleofe e Maria Salome), Maddalena dal volto rigato dalle lacrime aggrappata alla croce e infine San Giovanni con le braccia allargate e lo sguardo sofferente rivolto al Signore. In secondo piano, a fianco del Santo, si svolge la scena successiva del trasporto del corpo di Cristo al sepolcro. Sullo sfondo si apre una veduta cittadina di Gerusalemme, in cui si scorge un edificio con tiburio quadrato e guglie gotiche, che secondo M. Pavesi (2009) potrebbe ispirarsi alle teorie espresse da Bramante nella sua Opinio sul Duomo di Milano. All'ingresso della città si innalza un albero, che con i suoi rami spogli (liberati da una ridipintura probabilmente ottocentesca che vi aveva aggiunto le fronde) è un evidente richiamo alla morte. La pala rivela molteplici fonti di ispirazione: dalla pittura fiamminga a quella lombardo-ligure del Foppa e di Donato de' Bardi, al Giambellino, ai Mantegazza e al De Fondutis. L'esempio dei Mantegazza e dell'Amadeo era immediatamente fruibile da parte del Bergognone, grazie alle opere realizzate dagli scultori nella Certosa: si vedano in particolare le pale marmoree con l'Adorazione dei Magi (ora nel Capitolo dei Padri) e la Pietà o Compianto (ora nel Capitolo dei Fratelli), già in due cappelle della chiesa. Le opere degli scultori della Certosa, dalle linee spigolose e dure, devono aver influenzato il Bergognone e avergli suggerito certe aspezze e rigidità che in altre opere non si ritrovano.
La pala della Crocifissione si differenzia dalle altre due ancone realizzate dal Bergognone nello stesso anno per la Certosa (la pala di Sant'Ambrogio e quella delle due Sante Caterine oggi alla National Gallery di Londra) per la costruzione tridimensionale delle imponenti figure e, pur mostrando una certa insicurezza nella resa prospettica, segno della non ancora completa assimilazione delle novità bramantesche e bramantiniane (si vedano gli Uomini d'arme di Casa Panigarola oggi a Brera e l'Argo bramantiniano del Castello Sforzesco di Milano), sembra porsi in una fase stilistica più matura.
(E.C.)

Bibliografia

1600 Manoscritto Braidense. [Matteo Valerio et alii], Memorie della Certosa di Pavia, Milano, Biblioteca Braidense, AD.XV.12.20, prima metà XVII sec. (vedi ediz. R. Battaglia, 1992)

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2009 M. Pavesi, Ambrogio Bergognone e l'Opinio di Bramante per il Duomo di Milano, in "Arte lombarda", 157, 2009, n. 3, pp. 5-16

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