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I CAVALIER, L’ARME E GLI AMORI — Vita e imprese di Francesco Sforza, Duca di Milano Incontro divulgativo a cura di Mattia Belloni

23/09/2018

Museo della Certosa

Locandina

Vuole essere una sorta di continuazione dell’incontro su Gian Galeazzo Visconti, svoltosi sabato 1 settembre, questo nuovo appuntamento dal titolo “I cavalieri l’arme e gli amori: vita e imprese di Francesco Sforza” si terrà Domenica 23 settembre, alle ore 15.30, sempre presso il Museo della Certosa di Pavia in occasione delle giornate del Patrimonio Culturale.

Promosso ancora una volta grazie al progetto “da Fattori ad Attori”, l’evento curato da Mattia Belloni, dottore di ricerca in Storia, formatosi all’Università degli Studi di Pavia, avrà questa volta per protagonista Francesco Sforza che, da condottiero al servizio dei grandi potentati della penisola italiana sarebbe riuscito a divenire duca di Milano, grazie alle sue qualità personali e ai suoi meriti di uomo d’arme, dando origine ad una nuova dinastia destinata a durare, seppur tra alti e bassi, sino agli anni 30 del 500.

“I cavalieri, l’arme e gli amori” tratto dal celebre verso d’apertura dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto, riecheggia in parte la parabola di questo grande capitano di ventura che sposando la nipote di Gian Galeazzo Visconti riuscì a divenire signore del più potente stato italiano del Quattrocento, restituendogli la sua passata grandezza.
Dopo la morte di Gian Galeazzo Visconti, sotto i figli di quest’ultimo Giovanni Maria e Filippo Maria poi, il ducato aveva perso buona parte dei domini conquistati nei decenni precedenti e addirittura, alla morte dello stesso Filippo nel 1447, si era formata una repubblica, la Repubblica Ambrosiana, capeggiata dalle grandi famiglie nobiliari milanesi.

Francesco riesce a conquistare Milano e a riportare l’ordine restaurando il potere ducale divenendo egli stesso il nuovo duca, grazie al matrimonio che aveva contratto qualche anno prima con Bianca Maria Visconti, figlia di Filippo. E dei Visconti, assumerà addirittura le insegne araldiche, che di quel potere erano il simbolo, trasmettendole ai suoi discendenti.

Una volta insediatosi sul trono lo Sforza promuoverà una vera e propria rinascita dei domini viscontei, acquisendo alcuni territori andati perduti, riportando sotto il controllo ducale diverse famiglie che si erano emancipate durante gli anni in cui il suocero era al potere, ma anche promuovendo, insieme a Cosimo de Medici, un trattato di pace fra i più potenti stati italiani, la Pace di Lodi, che sarebbe durato fino alla fine del Quattrocento.

Sotto il suo dominio che si concluderà nel 1466, anno della suo morte, i commerci conosceranno un notevole incremento ed il ducato assisterà ad una vera e propria fioritura culturale ed artistica.
Sarà infatti Francesco Sforza a promuovere la ripresa dei lavori alla Certosa di Pavia, e di questo rapporto con il Monumento è testimonianza l’affresco del Bergognone presente nel lato sinistro del transetto che lo raffigura insieme al figlio Ludovico il Moro.


Mattia Belloni
3288007597
mattia.belloni01@ateneopv.it

Giuseppe Esposito
Cell. 3484152011
gi.espo@gmail.com